La poesia di Biagio Cepollaro
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voltarsi
di scatto e tirare il segreto lo
zero nella mente e il lungo segreto
di non volere è l’esercizio di
agire con la cognizione viva dello
sfondo esultare per lo zero non
per la cosa voltarsi di scatto e
tirare lo zero: questa la somma nella
mente gli anni per fare zero
mentre lo sportello dell’aereo
si apre e la corda comincia
a sfilare come un arco dietro
i vetri l’attesa e lo sfilare
delle voci corrono si
bloccano s’aggruppano e la Fina che
muove troppo la testa e racconta si
piega sul fianco non crede prima
lei alle sue gambe da oggi a
domani quel moto nervoso delle
mascelle in quale incavo di
borsa mentre il tram frena di
botto e sbilica e si piega sul
fianco su due ruote e va in
obliquo tutto di ferro e leggero
col solo positivo senza
corrente senza negativo senza
propriamente pensieri ma
liquidi da neuroni a neuroni per
ogni incavo t’informa ed
è lì tutta la storia è lì da
dietro i vetri puoi vedere la
fine e non saperne niente tremosi
tuttitraversi ripresi all’incrocio e
dispersi riflessi da più dettagli e fuochi un
radiare intenso intollerabile presto
raffreddandosi in dieci miliardi
di gradi dopo appena un
secondo già come una bomba all’idrogeno
nell’indistinto fare
o disfare venir mutando o
sparendo in quel secondo la
manciata di protoni e neutroni e
il palloncino gonfiato con i suoi disegni
che slabbrano lo spazio e
inventano la distanza in un moto calmo
sbocciando rovinando-sfuggendo richiamandosi
tra loro senza che noi si
sappia il quanto di quel gravare di
quel richiamo e se la vince la
massa che cumula indietro o
se da lontano accresce il vasto da
attirare a sé ogni frammento immagina
st’universale ritorno che
tutto precipita all’indietro all’interno
fuoco così ben fermo sul
filo buissimo dell’implodere o
dell’esplodere per un gioco di
materia tutta di sé compresa o
a sé intollerabile tanto che
basti all’accensione al
luccicare di stella al rombo d’un
avviato atomico motore soli
nell’infinitamente caldo nello
zero d’ogni dimensione |