La poesia di Biagio Cepollaro
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e
diremo in silenzio chinando da
un lato e dall’altro la testa
aiutaci a invertire la rotta
prendici in pieno
con la tua onda che
per ironia fummo educatori
( non svegli ancora
dovemmo risvegliare) e
ostili al mondo farne le
veci squadernandone
in inventario le
voci e
cresceva scienza con
la guerra come
urlava da nero leroi jones
‘voi chiamate storia lunga scia
di sangue delle vostre guerre’ e se da
un lato abbiamo prolungato vita
dall’altro
abbiamo spopolato continente
e
anche il di più di
vita è solo quantità che
anche a chi muore non è risparmiato della
tecnica l’accanimento ché
l’occidente non
sapendo vivere
non sa neanche morire il
massimo che potemmo fu
passare dal sonno al
dormiveglia e
in questa terra solo di poco smossa
senza vera speranza
accennammo incerti ad
un passo di
danza che
abbiamo fatto cose
nell’ignoranza
e ora queste cose
ci fanno sorridere
o vergognare ché queste
cose non sono più cose come
anche noi con occhio nello
spazio profondo dentro
la nube: non è come l’avevamo immaginato
che materia è solo parola
se la pulsar del
Granchio da sola illumina
intera nebulosa (come
se atomo d’idrogeno
da solo facesse luce a
strada d’un chilometro) ma
cos’è questo vento stellare,
onda che si mosse a
un milione di chilometri all’ora
da
piero lontana proprio
mentre finita la birra rimase
a fissarla? e
quando nel Granchio cominciò
l’esplosione
a noi sembrava
andare veloci col
pensiero e
di cose del mondo saperne abbastanza quando
diciamo materia non
diciamo niente eppure crediamo così
anche la mente e
allora
affondando in te potremo
riemergere potremo
ancora pensare
staccando la spina della
mente perché
questo non è camminare ma
è solo muovere il
corpo in procinto di offendere aiutaci
perciò a liberarci da
polvere per vedere polvere e
a dimenticare e
a non dimenticare |