La poesia di Biagio Cepollaro

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Quarta Sezione

 

  Nel tempo e dietro

 
 
 
          
Nel tempo e dietro

 

                    

 

                           ma come sorriso che risale

                            a galla vieni da noi

                           dal fondo dell’onda più alta

                           non come pensiero  

 

                          che ciò che oggi desideriamo

                          è uscire un poco dall’ignoranza

 

                          e per questo chiniamo la testa

                          e per questo chiniamo la testa

 

 

 

I  (il tempo, dopo)

 

*  

servirà a qualcuno tanto dispendio

di parole?

farà luce dove prima era solo

buio?

a cosa altrimenti e perché tanto chiacchiericcio

stampato o mandato

in onda?

 

niente: bisognerà non ambire

a tanto

ai tanti: lo vedi da te come è affollata

la mente

e quanto in realtà vale appunto

niente

o forse è proprio questa la truffa:

valutare... valutare ancora cosa c’è

nella mente: ancora distrazione                                         

 

e allora

cosa potremmo dire alla fine

diremmo sbagliando

che si perse molto tempo

 

 

non dovremmo dire nulla: ma detto

riconquistare silenzio

come se appunto non avessimo

detto nulla

o non fossimo stati noi

a dire

ma un si dice che era

nelle cose (come secolo

di storiche utopie che possono fallire

nel sangue o in ore

di televisione o semplicemente perché

il bene viene prima

di ogni sua materiale

condizione: e noi non fummo pronti

come specie

e se terra

nacque da stella nostra bellezza

non fu pari alla ferocia: la scimmia

che ci turba non c’incalza

ci precede)

 

così puoi vedere la vittoria

del capitale su scala globale come scacco

dell’intera specie come difetto

greve dell’evoluzione:

                                    forse per questo

sempre più si biologizza il male e nasce

imbarazzo nuovo nell’apparente

neutro di scienza a fronte di incerta

morale

 

e allora se c’è del marcio

nella scienza marcio nella morale

dove trovare il bene? È che sin dall’inizio

compimmo errore di dare

peso e consistenza

al chiasso della mente e quella volta

che le cose sembrarono risponderci

ne ricavammo universale

presunzione

fino a dire legge

di natura 

una fisica locale

ed era ancora angoscia

di morire o di sentirsi

astronauta a cui si stacca

                                        il filo

                                                che lo tiene

                                                                  alla nave

                               né sopra

né sotto

                                       né davanti né dietro

                              solo freddo

e aria

 

che manca

 

 

                diremo : ringraziamo ancora                    

                per come è andata

               per i  nostri morti

               che furono troppo

              solleciti

              e per i vivi che non sappiamo

              ancora salvare

             dalla distrazione

 

 

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