La poesia di Biagio Cepollaro

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Terza sezione

 

 

 Secondo Incipit

 

 

 

secondo incipit

sono vere queste nostre

prove d’amore e davvero

dovremo in un punto

di botto

interromperci

come tutto il resto

come tutti.  a questo

ho pensato quando

con busta gialla e radio

grafia mi son visto

in metropolitana e poi con bocca

aperta attendere

seduto davanti

a tubo catodico che scruta

scocco di sentenza

 

                   stamani ad esempio la luce

di milano era commovente

e diceva come scrive giuliano

in un frammento

                         d’opera: il tempo

è tutto insieme   è uno solo.

 

e non si tratta di disconoscere

il male anzi è che il male

non comincia fuori

dalle nostre case

abbiam fin qui edificato

case senza gentilezza

presumendo che dai morti

fiorissero liberi

che il nocciolo è proprio la violenza

che rimbalza

 

             (  la forma che nel tempo

ha assunto il capitale

è miseria più antica)

 

a questo ho pensato

con bocca aperta davanti

a tubo catodico

che questo corpo

fosse giunto a termine

come l’auto che presto

bisognerà cambiare

 

e allora

chi è a pensare?

 

e così occorre di nuovo

riconsiderare cos’è la mente

e se basta il cervello a significarla

 

che troppo abbiam parlato

e scritto e troppo

abbiam presunto

dalle opere

 

e le opere che erano carta

alle prime piogge

si sono sciolte

 

per questo ora la poesia

vive solo di amicizia

e ascolto dicendo come fa

il vento tra le rovine

o tra mattone

e mattone quando la calce

è ancora troppo viva

per abitare

 

 

*

sono vere queste nostre

prove d’amore. a questo

pensavo alla mente

dietro al pensiero

se è vero che materia

ed energia si scambiano

la parte

e se la mente non dipende

dal tanto delle cellule

ma è proprio altra

cosa che solo prende vita

diversa per chi di vita

in vita bene

o male

l’amministra

 

e le case che sono di cartone

alle prime piogge

crollano

 

e i pensieri che sono aria

alle prime piogge

si dissolvono

 

perché ciò che chiamiamo storia

è quotidiano spasmo e convulsione

(e milano si blocca

se piove

con fiumi ai bordi

dei marciapiedi

con ombrelli

che s’affollano esitanti

per chi ha il coraggio

di guadare)

                  

 

e così occorre di nuovo

riconsiderare cos’è la mente

e se basta

il cervello a significarla

perché il bene non può

aggiungersi al senso

di un’azione

che dove noi abbiamo

diviso e sezionato non c’era

da dividere o sezionare

ma solo di essere capaci

di una pausa

per non sovrapporre alla cosa

lo strumento

alla decisione

la paura che la cosa

distorce e annulla

 

e allora in questo secondo

inizio non c’è nulla

da fare

ma solo da affinare

l’intuizione iniziale

perché se uno è il tempo

non val la pena di proseguire

e le cure e i destinatari

di amore e apprensione

e la stessa disciplina imposta

alle azioni

sono solo passaggi presto

riassorbiti in un’apertura

senza oggetti

per quanto dura

quell’unico tempo senza intenzione

 

( l’occidente

è stirpe che da sé si vota

all’estinzione)

 

perché pace non è intenzione

ma lungo addestramento

e diminuzione

 

( fin qui per ora le nostre prove)

 

 

                                                                        2000

 

 

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