La poesia di Biagio Cepollaro
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III
spalanca
la bocca spalanca scocca ngiugia e fiocca bella
cocca carezzandole la testa così teneramente stretta-stretta
un dito sulla bocca spalanca lallaba frutto
che sei tutta da fare che sei dalla radice tutta
da carezzare piccola schiena piccola fronte sfiocca
la lingua s’attorciglia in verba avverba verbìna tesorina
lungo il fiume con la zattera verba fluviale avverba
piccina in sella verba di stella m’imbocchi fina abbocchi
occhi sgranati a filo d’olio riso e grana frutto
che sei opera e che sei frame e squame non so navigare
olio squamando spiumato macchia d’irriguo sbianca
Bianca bimbina ca fò paura facendo pò trasferendo
preparando dissolto in bosco bamba bimbina
fioca fiochina e mina e mira la cuenta la
spenta forcina bimba bimbina creaturina mina ciappa
coperta ciapa ciampa moccolo smoccola birulina
cuffietta spetta copri st’occhietta bimba
bimbetta pondo pondato cacca cacato in
cresciente piede cresciente mano la savoiranza
do mundo strega stregato smagato l’è
bono l’è cono l’è todo gelato non
ti schianti il pondo che spalanco e sconto iirbo
intardo aaah stroorco duole il codritto
tutto
il tempo di qui rocciato vanno di spalle accavallo
le gambe giro le spalle l’è bono l’è cono opera-frutto
framante ed è fame che scaccia st’ansia
di cosa di stretta frame che sputa la
calma la fretta la gitta-silenzio la cielata dismembra
sforma la costella disgela scaricca fissata e sguscia
opera-fruttente anco framante opera-dito nell’acqua
di nova incognita opera-bocca sei opera fatta
ecco traslato sfuocato in miriade dato in exempla
poche voci ritratte e sospinte nel convesso specula
oh scriba feracemente dita tralignante nel fondo
delle pose e già così sferate inconoscibili tra
viste in un sconquasso ca prende logo e verba e
l’appiattiglio basamento su cui pote poggiare
opera frutto framante da quale lutto quale fondo
raschiato da vipera in sabbia o pitone porge la mela e
tu coglila scriba carezzala resisti al frucore
ché da sta terra sfilaccia si sfranca e sfila dicitura è
tempo di raccolta e costruzione indirizza lì
la passione del fare ritaglia in emblema conforma
che sformato è il mundo nell’intricatissimo subbuglio
destìpa il guazzo incolla rimpasta che solo inquisito
riappare in verba oh scriba dall’ondulatoria cunsistenza
nova e meno prensile appare chesta tua materianza
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