La poesia di Biagio Cepollaro

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Capitolo diciassettesimo

 

Romba il tuono per tutto il campo. romba o è un’eco di rombo per tutto il campo. rema Nanna rema lontano. resta lontano. romba il tuono per tutto il campo. rema Nanna per tutto il campo. rema e campa Nanna. campa campa Nanna. fuggi lontano dal rombo. fuggi lontano dentro un’eco…

Sanno di questo i Resistenti, lo sanno?

Monno tra i monchi che si sente mancare. vomita sull’uscio esce fa segno con la mano a Nanna che non si deve avvicinare. è nel nastro dei capelli è nelle chiazze sul muro è nei vetri vorrebbe volarci sopra quell’abbondanza di nero. è tutto un gelo. il treno la banca la stazione prima erano questi i luoghi del rombo il tizzone del drago.

Orripila Monno mai vista la faccia vera del capitale. un conto la sua geografia e le balle. un conto la sua macelleria. orripila Monno mentre inciampa tra i monchi. gli manca il fiato nel fumo. fumo di carne arrostita dalle infrante vetrate. non muoverti Nanna. non farti vicina. fuggi piuttosto. fuggi da sola…

 

Intanto rovistano ovunque. Dicono che in mezzo a noi ci sono i Resistenti, che qualcuno ha fatto la soffiata che c’erano e allora hanno fatto Accertamenti. Ora la testa è spiaccicata contro il muro. Chi parla? Chi pensa? Chi è rimasto per stare a guardare? Chi racconta tutto questo?

La testa spiaccicata sui muri. Tutte le teste spiaccicate e nessuna con due occhi che guardano di fronte ma la testa è dentro le buche. La testa è tra i vetri spiaccicata sui vetri. Mescolata al fango dove si rompono i vetri. Tutte le teste non guardano davanti, teste girate sopra le spalle senza guardare. Teste girate sopra le spalle senza pensare.

 

M’hanno finito col randello. col randello m’hanno finito. c’avevo un filo c’avevo un filo tra la testa e il collo anche quello anche quello hanno tagliato. m’hanno ferito col randello m’hanno finito col randello. con la fiamma ossidrica m’hanno aperto con la fiamma ossidrica m’hanno sventrato.

Non c’è più tempo. non c’è più tempo. navigano nel fango e trascinano fuori e caricano sui camion. poi ne fanno cemento. di tutto questo fango e capelli ne faranno cemento armato .di tutto questo ferro. faranno ossa e cemento armato. col fango e il cemento del drago.

 

Sanno di questo, della robiglia gialla, della fanghiglia, della cervella che si è fatta sparpaglia rossa? Chi ricuce i corpi? Incolla gli occhi? Cuce le teste le gambe le braccia? Sanno di questo della robiglia gialla? Diranno: di questo incidente doloso si sospetta, dalle prime ore, del gestore. Diranno: c’era solo un estintore. E’ certo ormai: è tutta colpa del gestore. E’ il gestore! E’ il gestore!

Quadra così tutta la storia. Quadra così la mazzata nuova che tanto assomiglia a quella vecchia. Solo che questa ci vuole convinti. Ci vuole giù con la testa piegata. Non basta più il prete non basta più la mamma. Ci vuole da soli a piegare la testa. Anzi ci vuole contenti di piegare la testa. Così quadra tutta la storia così davvero quadra il cerchio la storia.

 

Dormi tu piuttosto che ti chiami Tirabuoni! dormi tu col tuo Nocetti e sogna il fuoco oltre il fuoco. sogna il drago oltre il drago. dormi tutto allargato. col torace allargato. con la testa allargata. allargato nelle gambe .sventrato nella pancia. dorme dissolto il Tirabuoni. dorme a pezzi sul pavimento che è tutto un bollore. dorme come una rossa bolla il Tirabuoni. bolla che sale sale e non sente più male…

Abbarbicato uno s’aggrappa all’altro che il fuoco col rombo è esploso mentre schizza di lato alle sue spalle sulla parete. è roba gialla e rossa. s’incolla sul soffitto e comincia a colare. il rombo che fuma ed esplode.

Basso un altro sotto un tavolo coi gomiti stretti striscia. striscia e inciampa nei corpi che fumano e scotta le mani. le mani scotta. basso volava anche il rombo poi s’avvita e scende poi si piega col muso e scende poi col muso comincia a sparare. il drago a tre bocche. con le tre bocche comincia a sparare.

Crolla uno neanche si è accorto del rombo che spara. crolla già da svenuto che prima dormiva con le spalle al muro. scivola dal muro ch’è già finito. crolla uno che dormiva per troppo aspettare. non dormire che devono accertare! non dormire che devono accertare! crolla uno neanche si è accorto del rombo che accerta. del rombo che spara senza aspettare.

 

Uè! Che cazzo vuoi da qua? Che cazzo vuoi ancora da qua? Che s’incazza perché lo finiscono col randello. Che il colpo farebbe troppo rumore. Ora che è così gran silenzio che si sente il fango sotto le scarpe o cosa sotto le scarpe braccia e pance sventrate, ossa sotto le scarpe. Che cazzo vuoi ancora da qua?

Girano come dannati gli stronzi ora che niente più scotta e l’acqua raffredda. Guardano come dannati gli stronzi. Guardano gli occhi appesi ad un filo. Al filo che si spezza. Ai pezzi di carne ai fili di ferro che sono due dita. Girano e accertano che tanto hanno già tutto accertato. Girano come dannati gli stronzi per essere certi che il filo è veramente spezzato.

 

Fa per alzarsi il tramortito. fa per alzarsi tutto rincoglionito al primo rombo. rombandogli la testa fa per alzare il braccio verso la testa. il braccio contro il drago che gli infiamma la testa. il braccio è di fiamma come la testa.

 

Preme la testa che si rinnova. Noi conosciamo solo la coda. Ogni volta solo la coda. Se l’afferriamo è già un’altra la testa del drago. Altra fiamma altro rombo che sputa. La faccia che non morde e non molla ora faccia calata su tutto il pianeta. Faccia che succhia e sputa sputa e succhia è faccia che si muove tutta nell’aria e sguscia. Sguscia l’anguilla e s’accresce da sola, senza la merce da sola, tutta nell’aria.

 

Uscita d’emergenza sbarrata. gli stronzi hanno messo ferri alle porte. prima del rombo che sputa. prima del drago che sputa la fiamma. sbarrata l’uscita per donne e bambini. sbarrata l’uscita per teste e braccia che sono lingue di fiamma. emergenza sbarrata sbarrata l’uscita.

Vengono qui i Resistenti? Vengono qui in armi in tanti? ma nelle teste. ricucire le teste! ricucire i nasi le bocche! in armi all’altezza del drago. non sulla coda ma dritti in mezzo alla testa che cambia. ogni battaglia si ciba di questa frattaglia. porteremo in battaglia tutta questa robiglia gialla. fuggi Nanna! fuggi Nanna! grida che porteremo le foto! non è stato il gestore! non mancava l’estintore! non c’è stato altro che rombo del drago! lo diranno chiaro le foto!

 

Sanno di questo i Resistenti? Non muoverti, Nanna! Fuggi piuttosto! Fuggi da sola! E porta le foto! Non avvicinarti, Nanna! Non guardare, Nanna! Nanna non guardare! Non!

 

 

Il Singa e Luisa sono sempre più nervosi mentre il Sandri con la faccia appiccicata sui fogli legge i versi…Cominciavano a sentire dei rumori…E poi come starsene buoni e tranquilli? Il Sadri legge che è tutto perso…Lo stronzo si commuove invece di pensare al codice…Se c’è un codice o sono le solite minchiate dei poeti…Luisa è molto nervosa, le sembra di ascoltare la voce di Scriba mentre il Sandri legge. Al Singa, invece, gli riprende la strizza per i rumori…Intanto la signora Lamberti e suo cognato non leggono mica dei versi…In cuor suo si sente nel giusto, come ha detto al Portinaio…Da un anno le piove in casa che il salotto è un macello, i parati andati, la macchia grossa proprio al centro della parete…E poi la Luisa è proprio strafottente. Sono andata su con mio cognato proprio la notte della Grande Fiumana…A cercare la causa delle infiltrazioni e lei sa cosa mi fa? Mica mi dà retta, per tutto il tempo mi sta a telefono…Roba da matti!

Intanto la signora Lamberti e suo cognato non leggono mica dei versi…Da quando ha scoperto che quelli di sopra conoscono e frequentano i teppisti del Centro, sa quello che deve fare…Quelli del Centro hanno ammazzato suo figlio e quelli di sopra hanno rovinato la parete…E’ per questo che il Comitato è con lei, che il Corteo si farà, si arriverà fino alla libreria! Anche il Portinaio è d’accordo: si sa quello che si deve fare!

Altro che centinaia di cavalli, centinaia di cavalieri…Monno non entrerà mai in casa Lamberti, nessun cavallo varcherà la soglia del palazzo…Da quando il cognato le ha detto che nel quartiere circola la voce che i due di sopra sono degli spacciatori, la Lamberti ha giurato e in cuor suo si sente nel giusto…Il cognato della signora Lamberti non legge dei versi: scopre come stanno le cose. Raccoglie le voci. Collega i fatti. Uno ha riferito di aver visto, durante la Notte dei Botti, strani movimenti intorno ad una libreria…C’erano alcuni ragazzi del Centro che trasportavano delle casse…E così le cose si chiariscono e tornano i conti. Quelli hanno trasferito nella libreria la droga! Ecco spiegato! E allora si, il Comitato dei Condomini, tutti in realtà, hanno proprio deciso: si farà un bel corteo e poi si farà una visitina in quella libreria! Certo, lo dice anche il Portinaio, non è facile avere a che fare con dei teppisti, con dei criminali…Un Corteo di padri di famiglia…però quando ci vuole, ci vuole…e poi davvero tutti ricordano nel quartiere il figlio della Lamberti, un ragazzotto pieno di salute…un bravo ragazzo… salutava tutti…per ognuno una parola…lo dice anche il Portinaio, questo Corteo si deve fare!

 

E poi quella libreria tutta chiusa, saracinesche abbassate in pieno giorno…E’ chiaro che quella non è una libreria…Quello è un covo di spacciatori e di teppisti! Bisognerà sfondare le saracinesche! Bisognerà entrare! Entreremo tutti insieme e li prenderemo! Prenderemo spacciatori e teppisti! E’ facile, la saracinesca vien giù…E’ proprio facile!

 

 

fine

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